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GUIDA: INFLUENZE GEOMETRICHE DELLE ESPANSIONI PER MOTORI 2 TEMPI

Piccole nozioni molto semplificate

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  1. turbomonz
     
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    espansione dei motori a due tempi



    ecco un articolo dell'ing. Carlo Forni relativo alla regolazione
    dell'impianto di scarico per 2 tempi.

    Analizzeremo in maniera molto semplificata l'analisi dell'impianto di scarico
    e della sua geometria, studiando gli effetti della
    variazione di alcune lunghezze fondamentali.
    Innanzitutto specifichiamo che un impianto di scarico puo' essere
    idealmente diviso in 5 parti:
    Tubo iniziale, divergente, cilindrico, convergente, Spillo.
    Analizzeremo la variazione della lunghezza del tubo iniziale sul quale si
    puo' agire in pista sostituendo i flessibili fra condotti di scarico e marmitta.
    Inoltre vedremo le differenze fra marmitta con cono o controcono di lunghezze
    diverse. I restanti tratti come il tubo terminale ed il tratto cilindrico centrale
    sono piu'o meno standardizzati e sono quindi tralasciati.
    La funzione del condotto iniziale e' quella di posizionare la "parte attiva"
    (cono e controcono) della marmitta ad una distanza adeguata dalla luce di
    scarico. Tale distanza dipendera' dall'intervallo di giri al quale il motore
    deve rendere al meglio. Poiche' infatti cono e controcono regolano la
    fuoriuscita dei gas combusti dalla luce di scarico, a seconda della lunghezza
    del condotto iniziale, le onde di pressione negative (del cono) e positive (del
    controcono) arriveranno sulla luce di scarico in istanti diversi.
    Per avere il migliore sfruttamento di tali onde, queste dovranno arrivare sulla
    luce di scarico ad istanti ben precisi, che dipenderanno anche dal regime
    di rotazione. Un condotto piu' lungo comportera' un tempo di percorrenza
    dello scarico da parte delle onde riflesse maggiore, e quindi sara' ottimale
    per regimi di rotazione piu' bassi. Infatti ai bassi giri il pistone si sposta
    anch'esso piu' lentamente permettendo alle onde riflesse di raggiungere la luce
    di scarico nell'istante esatto. Per giri piu' elevati i tempi di spostamento
    del pistone saranno inferiori e cosi' anchce il tempo di percorrenza del
    condotto di scarico da parte delle onde di pressione dovra' essere inferiore.
    Tale risultato si ottiene con condotti di scarico piu' corti. L'effetto di uno
    scarico piu' lungo o piu' corto dovrebbe quindi comportare solo uno spostamento
    indietro o in avanti delle curve di coppia e di potenza. Da prove eseguite
    utilizzando il programma d calcolo della Softengine "2Tbase", si osserva come,
    all'aumentare della lunghezza del condotto, le curve di coppia e potenza traslano
    effettivamente verso regimi di rotazione piu' bassi.
    Il cono divergente permette la riflessione dell'onda di pressione che si forma
    all'apertura della luce di scarico, come onda di pressione negativa. Questa arrivata
    sullo scarico nel ciclo successivo, quando la luce si e' appena aperta, permette un
    notevole miglioramento del processo di evacuazione dei gas combusti dal cilindro.
    Cio' permette di agire direttamente sulla coppia del motore. Una variazione della
    lunghezza del tratto divergente comporta una variazione dell'angolo di inclinazione
    del tratto in esame. Se la lunghezza aumenta gli angoli decrescono e l'onda riflessa
    si allarga e diminuisce d'intensita'. Cio' determina un effetto di minore intensita'
    sulla luce di scarico, ma permette di agire su un piu' ampio intervallo di giri.
    Un effetto esatamente opposto si ha se la lunghezza del tratto diminuisce.
    Utilizzando il programma "2Tbase", si osserva che le curva di coppia e di
    potenza traslano verso destra all'aumentare della lunghezza del tratto in esame.
    Inoltre e' fondamentale il fatto che le curve risultano, come previsto,
    piu' schiacciate se il condotto e' piu' lungo.
    L'effetto del tratto convergente della marmitta permette la riflessione di un'onda
    positiva verso la luce di scarico. Se questa e' regolata per raggiungere lo scarico
    nella fase finale di apertura, si ha un effetto di spinta della miscela uscente
    verso l'interno del cilindro. Poiche' nella fase finale dello scarico in genere
    non escono piu' gas combusti, ma si ha un aperdita di miscela fresca, tale
    effetto limita la fuoriuscita della miscela incombusta. Anche in questo caso vale
    il ragionamento fatto per il tratto divergente. Una lunghezza maggiore del
    convergente sposta le curve di coppia e di potenza verso destra e le aapiattisce.
    Viceversa nel caso di una lunghezza inferiore. Anche in questo caso utilizzando
    il programma "2Tbase" evinciamo dati combacianti con quanto sopra scritto, ma in
    realta' le conseguenze di tale variazione della geometria sono meno sensibili
    rispetto a quelle del tratto divergente. In effetti quest'ultimo ha un effetto
    prevalente sulle prestazioni del motore rispetto al tratto convergente.
     
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  2. teoalo9
     
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    mmmmm....ottimo....proprio adesso che mi stavo provando a costruire una marmitta artigianale....grazie mille!!! :P
     
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    Mopedista Esperto

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    è una cosa interessantissima,il difficile per me è applicarla,mi faro aiutare da esperti. :)
     
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  4. turbomonz
     
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    Volevo postare questa piccola recensione sopratutto per avere un idea, quando si compra una marmitta già fatta, di quale sarà il suo rendimento, a seconda di come è costruita...in questo modo possiamo riconoscere se una marmitta è concepita per una resa in basso, in alto etc etc.
    ciao ciao
     
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    Mopedista Esperto

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    Credo che però ci siano altre variabili...
    Io avevo un Giannelli Power con il tubo primario lungo eterno, e tirava agli alti che era una cosa incredibile...
    Il che non va d'accordo con quello che leggo...e precisamente
    Tubo primario:"L'effetto di uno
    scarico piu' lungo o piu' corto dovrebbe quindi comportare solo uno spostamento
    indietro o in avanti delle curve di coppia e di potenza. Da prove eseguite
    utilizzando il programma d calcolo della Softengine "2Tbase", si osserva come,
    all'aumentare della lunghezza del condotto, le curve di coppia e potenza traslano
    effettivamente verso regimi di rotazione piu' bassi."

    Condotto divergente (molto lungo sul power):
    "Se la lunghezza aumenta gli angoli decrescono e l'onda riflessa
    si allarga e diminuisce d'intensita'. Cio' determina un effetto di minore intensita'
    sulla luce di scarico, ma permette di agire su un piu' ampio intervallo di giri."
    Il gianpower di cui sopra non rendeva nulla, e dico nulla fino ai 7000giri, dai 7000 ai 7500 c'era un'esplosione di coppia che poi si smorzava intorno agli 11'500rpm...

    Unica cosa confermata è questa: "Una lunghezza maggiore del
    convergente sposta le curve di coppia e di potenza verso destra e le appiattisce.
    Viceversa nel caso di una lunghezza inferiore."
    Il convergente nel power è corto, infatti tira agli alti...

    Stesse osservazioni valgono per lo Spitfire (non quello a S, quello dritto he a me piace tanto per i giri che tira...).
    Ok, quello ha un tubo primario cortissimo(2-3cm), poi inizia il divergente, che è veramente lunghissimo (fa tutta la curva che gira sotto al motore fino a quasi la pedalina poggiapiede), poi un tratto dritto e un convergente medio corto...
    E anche quello tira giri...
    Adesso ovviamente non voglio dire che l'ingegnere di cui sopra è un fesso o non capisce un cacchio eccetera, ma solo che in questi campi la pratica vale più della matematica...
    Uno che conosco aveva un giannelli frankestein, nel senso che era un'espansione fatta riciclando coni e controconi di 10'000giannelli rovinati...
    Semplice semplice, primario/divergente credo di uno spitfire o di un power da oxford, poi la pancia si allargava ulteriormente con un pezzo di giannelli medio, poi cnvergente cortissino e tubo finale lungo eterno, il convergente finiva a circa 10cm dal dado di bloccaggio del forcellone e il silenziatore finiva in alto, tipo cross.
    Rendeva tantissimo e non murava agli alti, ricordo che iniziava a tirare sui 6500rpm e tirava fino a 12000 e oltre.
     
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    Mopedista Intermedio

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    secondo me non è che la pratica valga più della matematica tout court; il fatto è che la "matematica" sarebbe un pò più complicata di come descritta, temo. Nel senso che tutte le relazioni tra forme e dimensioni di una espansione, ed il loro effetto sul funzionamento del motore, interagiscono. Quindi, in pratica, marmitte che a prima vista non dovrebbero funzionare funzionano, e viceversa.
    Morale della favola, le marmitte artigianali sono roba da "iniziati" depositari di una non comune esperienza.
     
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  7. g-racing
     
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    eh no VRC ti sei confuso dicendo che lo spitfire ha il divergente lunghissimo, NON è così! la prima parte (quella che fa il giro a 180° intorno al motore) non è il divergente, ma fa ancora parte del collettore!

    se osservi noterai sicuramente due angolazioni molto diverse, nel collettore generalmente si parla di 1.5 - 2° rispetto all'asse, mentre nel diffusore siamo dai 6 agli 8° (dipende dalla marmitta) sempre rispetto all'asse..

    generalmente quello che dice l'articolo è giusto, chiaramente è detto molto superficialmente, ma è così.. l'unica marmitta che non segue nessuna regola è il leovinci corto..
     
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6 replies since 24/6/2007, 21:58   4521 views
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